Nuovo decreto governo Draghi, ecco cosa cambia dopo Pasqua

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Nuovo decreto governo Draghi, ecco cosa cambia dopo Pasqua – Sono già noti alcuni contenuti del nuovo decreto che, da dopo il 6 aprile, regolamenterà misure e restrizioni anti-Covid. L’indirizzo preso dalla cabina di Regia presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi volge verso una linea prudenziale destinata a durare fino al 30 aprile. Le uniche riaperture riguarderanno le scuole. Ma per capire ciò che accadrà occorre fare un pò d’ordine.

Nuovo decreto: le date

Fino al prossimo 6 aprile valgono le regole del precedente decreto. Nei giorni di Pasqua (3, 4, 5 aprile) l’Italia sarà in zona rossa nazionale. Per gli altri giorni continuerà a valere il livello di restrizioni disposto per effetto della fascia di appartenenza di ciascuna regione in base al livello di rischio. Al netto ovviamente di ordinanze più restrittive e riguardanti aree più circoscritte, come ad esempio province o comuni.

Cosa cambia con il nuovo decreto

A partire dal 7 aprile andrà in vigore un nuovo decreto. Un provvedimento che manterrà la divisione del Paese in base ai colori delle zone. Ci saranno, però, delle novità. Le uniche riaperture previste dopo Pasqua riguardano le scuole. In particolare potranno aprire anche in zona rossa gli asili nido, le scuole elementari e gli alunni della prima media avranno la didattica in presenza.

Nuovo decreto: bar e ristoranti, la situazione

Non paiono essere stati, invece, ravvisati i margini affinché potesse esserci l’apertura di bar e ristoranti. Le attività di ristorazione dovrebbero essere chiuse su tutto il territorio nazionale fino al prossimo 30 aprile. Fino ad allora sarebbe, infatti, prevista la proroga della sospensione della zona gialla. Anche quei territori che dovessero avere dati compatibili con lo scenario, resterebbero comunque in zona arancione.

In zona arancione e rossa, come è noto, possono operare solo con asporto e consegna e domicilio. In giallo avrebbero potuto effettuare servizio in loco con il limite orario dalle 5 alle 18. Restano chiusi anche cinema, teatri e palestre.

Spostamenti: limitazioni chiare

Attenzione anche alla questione spostamenti. Avere un paese interamente rosso o arancione equivale essenzialmente a limitare fortemente la mobilità. In rosso non si può uscire di casa senza avere motivazione che sia tra quelle previste dalle regole.

In arancione c’è mobilità all’interno dei confini comunali, ma non si può uscire dal comune. C’è la deroga per chi vive in paesi con meno di 5000 abitanti e si può spostare entro i 30 chilometri, senza però raggiungere il capoluogo di provincia. La mobilità resta, ovviamente, consentita per motivi di lavoro, salute, necessità previsti dalle disposizioni.

Riaperture, obiettivo spostato a maggio?

La nuova scadenza delle misure sarebbe fissata per il prossimo 30 aprile. Dopo quella data sarà necessario un nuovo provvedimento che sarà verosimilmente compatibile con il nuovo scenario epidemiologico che si profilerà. L’auspicio è che le restrizioni abbiano effetto con un abbattimento della curva dei contagi, a cui dovrà affiancarsi un’efficace progressione della campagna vaccinale. È essenzialmente questa la morsa su cui il governo punta per aggredire il virus e trovarsi, nel più breve tempo possibile, con dati sensibilmente migliori. Con particolare riferimento, ovviamente, alla pressione sui sistemi sanitari.

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