È morto il console francese a Tangeri, Denis Francois. Secondo una prima ricostruzione, Francois si sarebbe impiccato nella sua abitazione nelle prime ore di questa mattina. Ci sono, tuttavia, molti interrogativi sull’accaduto ed eventualmente sui
Le vie della radicalizzazione sono diverse. E tra i percorsi in cui si insinua, le prigioni sono tra i più fertili. Veri e propri centri di selezione e reclutamento, nelle carceri i radicalizzatori si sostituiscono a
Più di 70 organizzazioni della società civile italiana e rappresentanti di enti locali, da tutte le regioni, hanno accolto e aderito all’iniziativa promossa dalla Fondazione “Calabria Roma Europa” che raggruppa più di
In Austria sarà istituito “il reato di ‘Islam politico’ per poter procedere contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile”. Lo ha annunciato il cancelliere Sebastian Kurz,
La Turchia ha multato Facebook, Twitter e altre tre società di social media per non aver nominato un loro rappresentante del paese, ai sensi di una legge controversa approvata a luglio ed
Chi, e come, farà fuori Recep Tayyip Erdogan. Tra la diplomazia internazionale, le cancellerie europee e persino oltreoceano, l’argomento tiene banco all’interno di ristretti salotti. Quando le elezioni amministrative del 2019 consegnarono Ankara e Istanbul al Partito
Bombe a grappolo caricate su missili, droni e aerei da combattimento, centinaia di estremisti “mercenari” siriani, minacce e disinformazione: dopo Siria e Libia, la Turchia di Recep Tayyip Erdogan porta guerra anche nel Caucaso, schierandosi come belligerante a tutti
“Non è che se vieni in Italia la cultura cambia, la cultura è cultura”. Sono emblematiche e preoccupanti le parole che ci affida una migrante camerunense sulla cinquantina. Lavora in un salone di
I parlamentari libici delle amministrazioni rivali della nazione nordafricana devastata dalla guerra si sono incontrati ieri in Marocco per l’ultimo round di colloqui di pace. Nella città costiera di Bouznika, a sud
Il gomito a gomito tra Luigi Di Maio e il premier incaricato tunisino, Hichem Mechichi, rappresenta un segno di resa e non d’intesa. Una resa duplice da parte dell’Italia, anzitutto al ricatto