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Expo Dubai 2020: Gabriele Salvatores presenta “Il saper fare italiano”

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Tra un mese inizierà il primo Expo nel mondo arabo: a Dubai. Porta la data “2020”, perché come altre manifestazioni lo si è dovuto rinviare a causa del COVID. Naturalmente all’evento parteciperà anche l’Italia, del cui padiglione si è occupato il regista Premio Oscar Gabriele Salvatores su proposta del Direttore Artistico Davide Rampello.

Salvatores ha realizzato un film con Indiana Productions per esaltare “Il saper fare italiano” (artigiani ed aziende manifatturiere) e i paesaggi del Bel Paese. Vi hanno partecipato 15 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.

Interpellato dai media perché ieri, mercoledì 1 settembre, è uscito il trailer della pellicola, il Premio Oscar per “Mediterraneo” racconta: “Mi è venuto subito in mente Pierpaolo Pasolini, che nei suoi scritti a proposito dell’Italia e della cultura italiana e delle nostre tradizioni, scriveva sulla nostalgia della perdita del lavoro nelle campagne, del saper fare con le mani”.

L’Italia, continua Salvatores, “È un Paese che si basa molto sul lavoro con la natura, i suoi asset sono il saper coltivare, il saper cucinare, il saper costruire, siamo una delle potenze industriali ma la nostra tradizione, secondo me deve rimanere legata a sapere fare il pane, per esempio, e allora ho pensato che attraverso le mani gli uomini fanno le cose e mi è venuto in mente Sebastião Salgado, un suo bellissimo lavoro che si chiama ‘La mano dell’uomo’, cioè cosa l’uomo può saper fare con le mani. Le prime immagini che mi sono venute in mente di questo film, sono proprio le facce, le mani, i particolari del lavoro. Abbiamo quindi deciso di girare il film privilegiando questo aspetto. Abbiamo cercato di far sentire attraverso le immagini i profumi del grano e della farina, l’atmosfera del lavoro in una fabbrica. Ci siamo ritrovati a girare per il Paese, che cambia continuamente, secondo la latitudine, nel giro di pochi km è come se ti ritrovassi in un altro posto, addirittura con un’altra cultura, un’altra cucina, a volte con un’altra lingua. Questo che può essere un problema, si rivela un grande vantaggio perché un Paese così non c’è da nessuna altra parte”.

Il regista ha deciso di girare il film in bianco e nero, per conferirgli “una dimensione universale, quasi sacrale”: “fuori dal tempo”. Salvatores racconta di aver “scoperto delle cose meravigliose che non conoscevo, mi sono innamorato ancora di più di questo Paese” e conclude: “Se noi fossimo un pochino più fieri di quello che sappiamo fare e consapevoli della nostra capacità, probabilmente staremmo meglio tutti”. Il lavoro sarà visibile dall’1 ottobre.

Alessandra Boga

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