È giunta Lora di Caruso

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Alessandro Lora

È giunta Lora di Caruso – È giunta Lora di Caruso. È giunta al sua possente voce che ha fatto ritornare Enrico Caruso! Alessandro Lora è il novello Enrico Caruso. Sono i più grandi del mondo della lirica che lo
hanno incoronato novello Caruso.

Alessandro Lora nasce a Valdagno (VI), terra dei filati, tra le verdi colline della vallata dell’Agno, sovrastata dalle frastagliate vette delle Prealpi. Sin da bambino è palese la sua passione per la musica. Terminati gli studi Alessandro inizia una carriera da brillante imprenditore mentre in parallelo coltiva la sua passione per il bel canto, studiando tecnica vocale nel tempo libero. Nel corso degli anni ha un incontro con il tenore di fama internazionale Gianfranco Cecchele, con il quale inizia ad impostare professionalmente il proprio percorso canoro. Da subito il grande tenore si rende conto delle potenzialità di Lora. Da qui si
susseguono altri maestri di ben nota fama sino all’incontro con il soprano Antonella Pianezzola, con la quale inizia un nuovo percorso di studi. In seguito gli presenta il tenore Paolo Barbacini e il suo gemello Maurizio Barbacini, acclamato direttore d’orchestra, che ad oggi lo segue nel perfezionamento vocale e nella preparazione musicale. Il canto di Lora ci riporta ai tempi del grande Enrico Caruso e i suoi acuti squillano con potenza e timbro scuro da tenore eroico.

Una voce spontanea e possente ed una capacità innata di mantenere le note più acute per interminabili secondi caratterizzano il dono canoro del tenore Lora cantante unico nel suo genere. Un titolo che è stato guadagnato dedicando anni ed anni di pratica e di perfezionamento alla propria voce. Una passione, quella di Lora, che nasce già in tenera età, quando ascoltava le eccezionali voci di Pavarotti o Domingo nella macchina di papà. Da allora capisce di avere un interesse a cui intende dedicarsi anima e corpo. Come il grande Caruso, inizia da autodidatta il suo percorso nel mondo della lirica in cui viene poi incoraggiato da personalità come Gianfranco Cecchele e comprende, passo dopo passo, di essere nato per cantare. I primi successi in Italia vengono seguiti da numerose esibizioni a livello internazionale, esibizioni che ogni volta gli regalano un turbine di emozioni e che, soprattutto, fanno emozionare anche chi lo ascolta, trasportando il pubblico in una dimensione senza luogo e senza tempo: la musica.
Il maestro Alessandro Lora vanta numerose ed importanti collaborazioni tra cui quella con i direttori d’orchestra Maurizio Barbacini e Diego Basso, due direttori d’orchestra di nota fama internazionale.  Artisti diversi, ma accomunati dalla stessa passione e dalla voglia di trascendere i confini fisici per mettere in risalto l’importanza delle emozioni. La pluriennale e multidisciplinare esperienza dei maestri direttori, che spazia dalle arie d’opera al pop al rock sinfonico, incontrano una personalità come quella di Lora che trae ispirazione dagli acuti di Pavarotti e Bonisolli e dall’eleganza di Del Monaco e della Callas. Dalla combinazione delle doti canore di questi artisti non può che scaturire una performance dall’elevato contenuto emotivo che irrompe tra la platea creando un flusso di emozioni che coinvolge tanto il pubblico
quanto i cantanti. Ed è proprio questo scambio di empatia tra le due parti che contribuisce a rendere la performance ancora più avvincente; il tutto a riprova del fatto che dimensioni come
quelle della musica si percepiscono a livello di cuore ed emozioni.

Come Caruso anche Lora ha iniziato da autodidatta e il primo brano che lo ha appassionato è stato proprio “Ridi Pagliaccio” che ha decretato il successo del grande tenore napoletano.
Come Caruso anche Lora interpreta “Di quella Pira” con il taglio del coro ed impostando il finale dell’aria con un potente e squillante Do di petto.
Come il grande Caruso anche Lora afferra di slancio acuti squillanti e potenti che mandano in estasi il pubblico.
Lora si è ispirato a Enrico Caruso sull’eleganza della sartorialità napoletana tanto cara al grande storico tenore.
Alessandro Lora, dopo un lavoro prettamente tecnico volto al perfezionamento vocale, la sua arte è finalmente apparsa nel suo totale splendore.
Il suo poter cantare ogni cosa dell’ardimento tenorile senza alcun problema tecnico, lo colloca molto vicino alla vocalità di Enrico Caruso.
Alessandro Lora è considerato dalla stampa internazionale l’erede del grande Caruso per la sua somiglianza fisica ma soprattutto vocale
Dicono di lui: “la naturalezza del suo splendido registro acuto mi emoziona a tal punto da predirgli uno straordinario futuro. (M° Maurizio Barbacini direttore d’orchestra), la meraviglia in un registro acuto, per affermare che le grandi emozioni vivono nella voce del tenore!! (Nicola Martinucci tenore), è dotato di una grande voce, ha studiato in modo diligente con tutto questo non è difficile predirgli un luminoso futuro (Kristian Johanson tenore), con questa straordinaria natura, il ruolo del grande tenore gli appartiene (Paolo Barbacini tenore).

Alessandro Lora ha debuttato di recente a Vienna presentando in anteprima mondiale il suo primo cd “Hommage a Caruso” ha cantato poi nella vicina Schio al “Galà della lirica” dove ha ripetuto a gran voce il suo cavallo di battaglia 2Nessun dorma” per ben due volte riscuotendo 6 minuti di applausi. Successivamente ha cantato a Budapest al Galà di apertura degli Mtv Music Awards e di recente ha eseguito una serie di 8 concerti diretti dal maestro Diego Basso dividendo il palco con Roby Facchinetti e Giò di Tonno.
A novembre 2022 a Budapest si esibisce insieme con il Maestro Diego Basso all’inaugurazione degli MTV Awards. Successivamente Alessandro Lora ha condiviso il palco con Roby Facchinetti e Giò Di Tonno in nove concerti. Ad agosto del 2023 il tenore veneto debutta al Bryant Park di New York accompagnato dalla New York City Opera Orchestra diretta per l’occasione dai Maestri Diego Basso e Maurizio Barbacini. Nel 2024 Alessandro Lora pubblicherà il suo primo album di arie classiche e inediti.
Il 29 novembre 2023, al Teatro Ariston di Sanremo, è stato protagonista di un concerto lirico e benefico realizzato per raccogliere fondi a favore della Croce Rossa di Sanremo insieme al soprano Chiara Cremaschi, al coro Art Voice Academy e all’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana diretta dal Maestro Diego Basso. L’evento si è concluso tra gli applausi e una standing ovation del pubblico.

Nessun Dorma: https://www.youtube.com/watch?v=fDhL4GKfAKs
Maestro, come nasce la sua passione per il bel canto? Nasce a 15 anni e nello specifico mentre ero in auto con papà, il quale amava ascoltare Maria Callas. La sua voce mi ha incuriosito ed ho iniziato anche a vedere film riguardanti questo grande personaggio, per poi continuare a seguire figure come Pavarotti e Domingo e senza fatica li imitavo riuscendo a raggiungere le loro note acute e così che ho scoperto di avere
questa dote canora. Questi personaggi mi hanno fatto appassionare dell’opera, della musica che è divenuta la mia professione, oltre che passione.
Ha dei consigli da dare a coloro che vorrebbero avvicinarsi al mondo della lirica? Esercitare tanta pazienza, tanta umiltà e tanta umanità. Il nostro è un monto difficile, dove bisogna cercare la perfezione, bisogna lavorare su se stessi, sulla respirazione, sui fiati, sulla interpretazione e sulla propria emotività. Per esempio un cantante può essere bravissimo con la tecnica ed avere una voce straordinaria ma se psicologicamente non riesce a reggere lo stress, che può trasmettere un palcoscenico, tutto il resto non serve a nulla. Pochi giorni fa mi sono esibito in un teatro importante: l’Ariston (che è un’icona, un tempio della musica italiana). Affrontare un palco del genere è sempre una cosa che richiede tanta determinazione e una forte autostima. La carriera del cantante richiede tanta pazienza, costruire una carriera, educare una
voce è un percorso molto lungo ed arduo.
Maestro, le potrei chiedere un suo parere su quest’ultima edizione di Sanremo? Sono molto contento che abbia vinto una ragazza giovane, come Angelina Mango, con un brano che mi è piaciuto molto (La noia). Inoltre, quanto ha cantato “la rondine” mi sono messo a piangere. È stata un’interpretazione molto toccante. Sono molto felice che abbia vinto la figlia di un grande musicista come Pino Mango, che personalmente adoravo. Spero un giorno di poter ricalcare il palco dell’Ariston e questa volta durante il festival proponendo un mio brano, con un arrangiamento moderno, pop, sinfonico e che possa piacere ai giovani.
Ci potrebbe svelare qualche suo progetto per il futuro? Sto lavorando a un mio disco, con dei brani inediti, che dovrebbe uscire a breve e sto programmando diversi concerti sullo stile dell’estate scorsa.

www.alessandrolora.it

Di Salvatore Bucolo 

 

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