Casa: bonus, tasse, mutui e prezzi

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Casa – In Italia sono 25,8 milioni le persone che vivono in un’abitazione di proprietà. Il 68% ha un reddito sotto i 26.000 euro lordi annui e 8 su 10 hanno contratto un mutuo per acquistarla. Le imposte sugli immobili portano ogni anno 40 miliardi nelle tasche dello Stato. Ma, grazie alle agevolazioni del 2021, i proprietari possono fare lavori o acquistare prodotti domestici risparmiando migliaia di euro.

In Italia la casa resta il bene più importante e l’acquisto dell’abitazione continua a essere un obiettivo per la maggior parte delle famiglie. Dai bonus per ristrutturare a quelli per aiutare i giovani ad acquistare la prima casa, dalle tasse sull’abitazione alla riforma del catasto, ecco tutto quello che un proprietario di casa deve sapere.

Nel 2021 sono 25,8 milioni le persone che vivono in una casa di proprietà. Ad attestarlo è l’analisi condotta da Elexia sul patrimonio immobiliare degli italiani, che stabilisce che è il cosiddetto ceto medio a rappresentare la gran parte dei proprietari di abitazioni.

Tra i proprietari di case il 68% ha un reddito sotto i 26.000 euro lordi annui e 8 su 10 hanno contratto un mutuo per acquistarla. Il 94% ha introiti annuali sotto i 55.000 euro. Solo il 3% vanta entrate oltre i 75.000 euro all’anno.

Circa il 42% dei proprietari di abitazioni ha come fonte principale un reddito da lavoro dipendente. Il 40,4% ha una pensione. I lavoratori autonomi sono l’11%. Solo il 6% dei contribuenti proprietari ha i proventi da immobili come fonte principale di introito.

In costante crescita i mutui ipotecari per l’acquisto della casa, il cui totale ammonta a circa 406 miliardi di euro, rispetto ai 393 miliardi di dieci anni prima. Ogni anno sono circa 1 milione gli italiani in più che chiedono un prestito per acquistare la casa.

Le imposte che gravano sulle case in Italia sono composte per circa metà dall’Imu (su seconde case e abitazioni di lusso) e il resto da Irpefcedolare secca sugli affitti e imposte sugli acquisti (registro, ipotecarie e catastali). Un patrimonio che porta complessivamente nelle casse dello Stato circa 40 miliardi l’anno.

Le rendite catastali restano inferiori al valore di mercato. Anche per questo il governo sta studiando una riforma del catasto che, senza effetti sulla tassazione, inserisca il valore di mercato di un immobile accanto a quello degli estimi catastali, come già avviene quando si effettua una compravendita. L’integrazione però non avverrà prima del 2026.

Nella legge delega del governo è stato stabilito che i valori di mercato dovranno essere costantemente aggiornati. Saranno invece calmierati per gli immobili storici, dato che si dovrà tenere conto che in alcuni casi la loro gestione è onerosa.

Guardando alla mappa d’Italia e a dove si spende di più per gli immobili, la Valle d’Aosta (6,3) è la Regione dove il patrimonio immobiliare residenziale ha il valore più elevato rispetto al Pil. Segue la Liguria con 5,7 e il Trentino-Alto Adige con 5,1. Il valore inferiore è in Lombardia con 2,8, dovuto alla forte capacità produttiva della Regione.

Il patrimonio residenziale delle città con oltre 250.000 abitanti rappresenta circa un quinto del valore complessivo. Nella classifica delle più costose dove comprare casa svetta Milano, seguita da BolzanoFirenze e Roma. Ad analizzare i prezzi di vendita medi degli appartamenti è Casa.it, sito di annunci immobiliari.

Milano per acquistare un trilocale ci vogliono in media 442mila euro, con 4.477 euro al metro quadro. In seconda posizione c’è Bolzano con un prezzo medio di 361mila euro dove ogni metro quadro costa circa 4mila euro.

Bologna le abitazioni di tre locali hanno un prezzo medio di 240mila euro. È invece di 234mila euro il prezzo medio per un trilocale a Trento con un costo medio al metro quadro di 2.738 euro.

Rimini la spesa media è di 228mila euro, con un costo medio al metro quadro di 2.528 euro. In ottava posizione, invece, si trova Verona, dove per comprare un’abitazione di tre locali bisogna pagare, mediamente, 224mila euro per un prezzo medio al metro quadro di 2.386 euro.

A chiudere la classifica c’è Venezia. Un appartamento di tre locali nella città lagunare costa in media 217mila euro. Ma nel capoluogo veneto il prezzo medio al metro quadro è molto elevato, 2.754 euro: questo indica che le abitazioni sono più piccole costano di più.

Per i proprietari di casa, grazie ai bonus finanziati dalla legge di Bilancio 2021, è possibile almeno fino al 31 dicembre fare lavori o acquistare prodotti domestici risparmiando migliaia di euro. Oltre al Superbonus 110%, esteso fino al 2023, alcuni di questi potrebbero essere rifinanziati nella prossima manovra anche per il 2022.

Tra i più importanti c’è sicuramente il Superbonus, la detrazione del 110% delle spese sostenute. Comprende numerose possibilità di intervento, tra cui lavori efficientamento energetico, realizzazione cappotto termico, installazione impianti fotovoltaici, strutture per la ricarica di veicoli elettrici e molti altri.

Segue il bonus ristrutturazione, una detrazione del 50% da godere in dieci quote annuali di importo pari. La si può richiedere in caso di lavori di rifacimento dei bagni, rifacimento degli impianti, eliminazione delle barriere architettoniche. Salvo proroga, dal 2022 il bonus tornerà al 36%, con limite di spesa a 48mila euro.

Rientrano nell’ecobonus tutti i lavori finalizzati al miglioramento energetico della casa. Lo sconto è del 65% (e in alcuni casi può salire fino al 75%). Nella detrazione rientrano sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali.

Il bonus facciate è una detrazione Irpef del 90% che spetta a chi fa spese per il rifacimento della parte esterna della propria casa, compresa la tinteggiatura o pulitura. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi.

Seguono infine il bonus “mobili” e quello idrico. Il primo è una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (di classe A+ o superiore), destinati a un immobile in ristrutturazione. L’agevolazione vale per una spesa massima di 16mila euro, con il risparmio che pertanto può raggiungere gli 8mila euro.

Il bonus idrico è valido fino a 1.000 euro per sostituire vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e sostituzione di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.

Infine, i giovani con meno di 36 anni e un Isee non superiore 40mila euro che acquistano un’abitazione entro il 30 giugno 2022 potranno contare sul bonus “prima casa under 36”, agevolazione prevista dal Dl Sostegni bis.

L’agevolazione prevede l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registroipotecaria e catastale e il riconoscimento di un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva. Il bonus prevede anche l’esenzione dall’imposta sostitutiva per i mutui erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.

Skytg24

 

 

 

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