Roma, primo Grand Prix storico un segnale di rinascita

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Antonfrancesco Venturini

Roma, primo Grand Prix storico un segnale di rinascita –  Da sempre sono convinto di quanto sia fondamentale per lo sviluppo delle società la sussidiarietà ed il necessario apporto del mondo dell’associazionismo in ogni campo, dal più apparentemente futile al più importante.

La politica potrà creare condizioni di sviluppo ma non potrà da sola mai entrare nel vivo del tessuto sociale come può fare il terzo settore e l’impegno di ogni singolo cittadino per il bene comune.
In questo momento storico di profondo pessimismo e crisi, dove il reddito di cittadinanza ed il disimpegno appaiono imperanti, fortunatamente segnali di rinascita ci sono e la voglia di fare di qualcuno si riaffaccia dopo i tempi bui del lock down, voglia che spero proprio sia più contagiosa del Covid.
Con questo spirito mi sento di plaudire ad un’iniziativa volta a dare lustro non solo alla Capitale, ma all’Italia intera, in un campo, come quello motoristico, in relazione al quale forse ci siamo dimenticati dell’eccellenza del nostro Paese sia attuale che nella storia.
Si svolgerà a Roma i prossimi 11 e 12 giugno il primo Grand Prix storico che vedrà sfrecciare, in modo, ovviamente, non competitivo, il primo giorno sui Fori imperiali, quasi in un continuum con la parata del 2 giugno, modelli mitici che testimoniano la nostra genialità da sempre anche in questo campo, mentre il secondo giorno l’evento continuerà all’Eur.

L’iniziativa viene proprio dal mondo del terzo settore ed in particolare dall’associazione storico culturale “Orgoglio Motoristico Romano”, che, con la caparbietà del proprio presidente Stefano Pandolfi, è riuscita a coinvolgere nel suo entusiasmo l’amministrazione capitolina ed il mondo politico romano sia di destra che di sinistra, a testimonianza del fatto che quando le idee sono buone devono superare ogni steccato.

Essa, che auspico non rimanga un evento occasionale e sia strutturata nei grandi eventi da svolgere ogni anno, sarà l’occasione di ricordare quanto l’Italia sia stata, e sia ancora, importante nel mondo dei motori, Ferrari, Lancia, Alfa Romeo, Maserati, Lamborghini, Fiat, Abarth e molto altro sono il segno concreto costante nel tempo del protagonismo italiano divenuto leggenda.

Roma stessa ci ha regalato fin dagli anni ’30 piloti mitici da Pietro Taruffi, a Luigi Musso, da Ignazio Giunti a Gianluigi Picchi, fino ai più recenti Elio de Angelis, Andrea de Cesaris, Emanuele Pirro e Giancarlo Fisichella, che, con Riccardo Patrese, Bruno Giacomelli, Alessandro Nannini, Jarno Trulli ed altri, hanno dato un contributo fondamentale nel costruire la gloriosa storia dei piloti italiani in Formula 1.
”Sono orgoglioso di portare a Roma questa prima edizione dove l’eleganza e lo sport fanno da padrone in un evento di questa portata. Accendiamo i motori in questa meravigliosa città ”, ha dichiarato l’ideatore della manifestazione e presidente dell’associazione “Orgoglio Motoristico Romano” Stefano Pandolfi.
Il Grand Prix storico vedrà la partecipazione diretta di Roma Capitale e dell’Ente Eur, oltre a numerosi sponsor.
“Con immenso piacere sosterremo l’iniziativa che porta lustro alla nostra città ed all’Italia intera. In questi momenti difficili è importante guardare avanti e valorizzare le nostre eccellenze” ha dichiarato Stefano Timpani, presidente dell’Aldigas ed Ad della Sead 1980.

Madrina dell’evento sarà Anna Fendi, la quale ha sottolineato: “Ho sposato questo progetto perché credo possa essere un evento di successo per Roma. Essere la madrina di questa manifestazione mi rende orgogliosa, la presenza e la condivisione tra imprenditoria e istituzioni è fondamentale per realizzare progetti in una città ricca di storia e tradizioni. Le auto d’epoca che hanno trionfato nel passato torneranno a risplendere in una cornice di rara bellezza.”
Tante iniziative come questa in ogni campo, che hanno il valore anche di creare un importantissimo indotto economico, confido ci saranno nel nostro Paese, che ha le energie, la storia ed i fondamentali per essere protagonista della scena mondiale, dobbiamo solo avere la voglia e la forza di risollevarci dal torpore e dalla pericolosissima rassegnazione dei tempi bui e comprendere che il reddito di cittadinanza non è la soluzione ma dobbiamo tutti rimboccarci le maniche.

Di Antonfrancesco Venturini

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