Calenda e Renzi, il terzo incomodo

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centrodestra draghi - calenda

Calenda e Renzi, il terzo incomodo
Parafrasando Catone il Censore potremmo dire “Relenda Italia”, l’Italia potrebbe dipendere da Renzi e Calenda, da Re-lenda appunto.

Non che i due personaggi, di certo ognuno prima donna, abbiano oggi un’importanza tale da tenere in pugno il Paese, ma attenzione a quanto potrebbero far valere il loro 5/6% che i sondaggi danno per possibile.
Catone finiva ogni suo discorso con la frase “Delenda Carthago” essendo più che convinto che non fosse vantaggioso per Roma venire a patti con il nemico, Cartagine appunto, che doveva essere, quindi, distrutto.
Oggi per fortuna siamo in democrazia e non esiste nessun “nemico” interno, ma esistono gli “avversari” e sul campo delle elezioni del 25 settembre ci sono centrodestra, centrosinistra, M5S ed il così detto terzo polo Relenda.

Tolti di mezzo i grillini, i quali ritengo avranno un risultato elettorale di scarso rilievo e non credo possano essere riutilizzati come stampella dal centrodestra o dal centrosinistra, certamente no dal primo a trazione Meloniana, la quale, coerentemente, ha sempre detto mai col PD e mai con i Cinque Stelle, ma neppure da Letta, che penso ne abbia avuto abbastanza (anche se tutto è possibile), il vero terzo incomodo è proprio Relenda.
Il matrimonio tra i due è stato più che naturale, vista la loro provenienza, i loro programmi ed il loro posizionamento, anzi mi aveva stupito l’accordo tra Azione ed il PD, dal quale la prima aveva tutto da perdere.

Calenda, pur non facendo una meravigliosa figura, se ne è reso conto in tempo ed ha fatto bene a svincolarsi, ma lo scivolone penso gli costerà qualche punto percentuale. Renzi è rimasto più coerente sulla medesima posizione e non ha dovuto fare altro che attendere.
Ora, piaccia o no, i due potrebbero ottenere un pacchetto di voti di un certo peso.
Intendiamoci, è evidente che il centro destra vincerà queste elezioni e la guida di Giorgia Meloni è indiscutibile, ma bisognerà vedere come le vincerà.
Se non avrà una maggioranza sufficiente potrebbe dover scendere a compromessi con un governo ancora una volta macedonia, con componenti poco omogenee. Quel 5/6% di Relenda, ammesso che lo prenda, potrebbe essere fondamentale e soprattutto Renzi non è certo uno sprovveduto in manovre politiche e giochi di potere. La Meloni potrebbe decidere di fare un accordo con loro, d’altra parte non sono né PD né M5S, ma per lei immagino sarebbe comunque difficile da digerire, visto che i capi sempre dal PD provengono, e sinceramente ho forti dubbi che lo farebbe, oppure si aprirebbero altri scenari che è difficile prevedere dove ci porteranno.

Un vecchio democristiano mi raccontò questo aneddoto: due amici erano davanti al giornalaio ed il giornale costava 2 Euro, il primo aveva 1 Euro e 90 centesimi, il secondo 10 centesimi, solo unendosi l’avrebbero potuto comprare, ma mentre al primo mancava pochissimo per cui sentiva l’obiettivo raggiungibile, il secondo aveva la rassegnazione e la serenità di chi sapeva di non poterlo in alcun modo comprare, per cui
disse all’amico che avrebbe messo i suoi 10 centesimi ma solo se avesse potuto leggere per primo il giornale, e così accadde fu lui il primo a leggerlo.
Come ho detto, il centro sinistra perderà, il M5S sarà irrilevante, tutta la vera partita sarà tra il centro destra e Relenda, quindi, riprendendo l’aneddoto, bisognerà vedere se il primo avrà 2 Euro o solo 1 euro e 90, se, pertanto, avrà bisogno o meno dei 10 centesimi del secondo per governare.
Gli elettori, così detti moderati, termine che non amo particolarmente, forse meglio dire non schierati, si troveranno, quindi, davanti al dilemma di dover scegliere tra un voto da dare al centro destra, ed in particolare a Fratelli d’Italia, partito trainante e, quindi, considerato a voto utile, o a Relenda, che in qualche modo costituisce una certa novità nel quadro generale, sia pur con protagonisti non esattamente
novellini.
La scelta è tra volere un Paese con il primo premier donna ed un governo compatto di chiara collocazione di centro destra, oppure un Paese con un governo più composito, con contorni meno decisi appeso alla volontà di un 5/6% dei parlamentari Relenda.
Sono convinto che la maggioranza sceglierà il centro destra ed, in particolare, Giorgia Meloni, oggi estremamente attrattiva data la coerenza sempre dimostrata, ma solo se detta maggioranza sarà molto consistente si potrà avere un governo solido e duraturo di centro destra puro.

Di Antonfrancesco Venturini

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