Sudan: richiamato il suo ambasciatore in Etiopia per consultazioni

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Il Sudan ha richiamato il suo ambasciatore nella vicina Etiopia, come dichiarato domenica dal ministero degli Esteri, riferendo che Addis Abeba ha respinto i suoi sforzi nel tentativo di mediare un cessate il fuoco nel Tigray devastato dalla guerra.

Il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok, presidente dell’organismo regionale IGAD, ha voluto “incoraggiare tutte le parti etiopi a raggiungere un accordo di cessate il fuoco e impegnarsi in colloqui politici globali”, ha affermato il ministero in una nota.

Ma la scorsa settimana l’Etiopia ha affermato che la loro fiducia in alcuni dei leader sudanesi è stata “erosa” e ha accusato l’esercito sudanese di aver lanciato un'”incursione” nel loro territorio.

L’Etiopia settentrionale è stata devastata dai combattimenti dallo scorso novembre, quando il primo ministro Abiy Ahmed ha inviato truppe per rovesciare il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (TPLF), l’allora partito di governo della regione.

Decine di migliaia di etiopi sono fuggiti nei campi profughi in Sudan, per sfuggire a un conflitto che, secondo le Nazioni Unite, ha spinto 400.000 persone in condizioni di carestia.

Le relazioni tra Khartoum e Addis Abeba si sono inasprite anche nella contesa regione di confine di Fashaga, una fertile striscia a lungo coltivata dai contadini etiopi, ma rivendicata dal Sudan.

Billene Seyoum, portavoce del primo ministro etiope Abiy Ahmed, ha affermato che la questione “deve essere affrontata a fondo, prima che il Sudan possa essere considerato una parte credibile in termini di facilitazione di questo tipo di negoziati”.

Il ministero degli Esteri del Sudan domenica ha dichiarato di aver “seguito le dichiarazioni rilasciate da alti funzionari etiopi che rifiutavano l’aiuto del Sudan per porre fine al sanguinoso conflitto nel Tigray, citando la mancanza di neutralità e l’occupazione (del Sudan) dei territori etiopi”.

Ha respinto le dichiarazioni come “accuse senza fondamento”, aggiungendo che “il Sudan ha richiamato il suo ambasciatore in Etiopia per consultazioni”.

I due paesi sono anche in disaccordo sulla Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD), al centro di una disputa regionale da quando Addis Abeba ha avviato il progetto nel 2011.

Le nazioni a valle Egitto e Sudan temono entrambe che la mega diga del Nilo Azzurro minacci le acque da cui dipendono.

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