New York: nominata a capo della polizia la prima donna di origine araba, palestinese e di religione musulmana. Ma c’è un “ma”

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Fonte; "Vanity Fair"

A New York è stata nominata capo della polizia la prima donna araba, palestinese e musulmana. Si chiama (non a caso) Filastine, Filastine Srour. Ha 38 anni ed è nata nel Bronx (noto distretto difficile della città) da genitori provenienti dall’ex villaggio arabo di Beit Nuba. Prima di partire per gli Stati Uniti, sono vissuti nel campo profughi di Kalandia, ad ovest di Gerusalemme.

Srour ha voluto issare la bandiera palestinese per la cerimonia di promozione. Ovviamente è la prima volta che accade.

Sognava di entrare in polizia fin da piccola, dopo aver assistito ad episodi di violenza, legati alla droga e ai problemi razziali. E’ diventata poliziotta a 21 anni, si è laureata in Criminologia, ha preso un Master in Psicologia forense e alla fine è stata nominata comandante della squadra e poi capitana del suo dipartimento. Oltre ad attivarsi per combattere la criminalità, sembra che abbia promosso la “questione palestinese” a New York, perciò molti hanno esultato per la sua nomina, definendo Filastine “un grande esempio e un modello per tutte le ragazze del mondo.”

Va anche detto che non è la prima persona arabo – americana ad aver raggiunto un posto di rilievo nell’amministrazione di Joe Biden. Per quanto riguarda le donne, ci sono altre due giovani: Dana Shubat e Reema Dodin.

La Shubat è di origine giordana ed è consigliera senior del presidente per gli Affari Legali. Lavora accanto alla Dodin che, come Filastine, è di origine palestinese. Da tempo è assistente a Capitol Hill, alla fine di novembre è stata nominata vicedirettrice degli Affari Legislativi.

Purtroppo dobbiamo anche segnalare che l’attuale nuovo capo della polizia newyorkese è stata coinvolta in uno scandalo lo scorso giugno. Lo ha rivelato il “New York Post” e la notizia è stata riportata da “Il Giornale”.

Un’ex poliziotta, Maria Mendez, ha denunciato di essere stata violentata più volte, sodomizzata e vittima di bullismo per cinque anni da parte di alcuni colleghi. Inoltre un vigile del fuoco, dopo averla violentata, l’avrebbe anche costretta ad acquistare droga.

L’ex agente ha rivelato che il trauma le ha causato gravi problemi psicologici e fisici: ansia, depressione e “deformità fisiche alla vagina e all’ano che richiedono un intervento chirurgico”.

Non ha ricevuto alcun aiuto, nemmeno dalla Srour, che era il suo capo. Anzi, questa l’avrebbe insultata nel peggior modo possibile per una donna e l’avrebbe minacciata, se non avesse smesso di “parlare”.

La Mendez, che non lavora più nel Dipartimento da due anni, dopo quattordici di servizio nel 32° Distretto, ha fatto causa. Ha portato come prova alcuni video condivisi in una chat di gruppo da altri poliziotti. Nel processo imputati per la loro inerzia anche due alti ufficiali.

Alessandra Boga

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