Kabul – Due giornalisti afgani hanno raccontato all’AFP di aver subito violente percosse subito dopo essere stati arrestati e trattenuti per ore dai talebani a seguito di una protesta nella capitale Kabul.
Secondo l’Agence France-Presse, i due uomini sono stati arrestati durante una manifestazione avvenuta ieri e portati in una stazione di polizia della capitale, dove sarebbero stati picchiati con manganelli, presi a pugni e frustati con fili elettrici con l’accusa di aver organizzato la protesta.
Il fotografo Nimatullah Naqdi ha dichiarato all’agenzia: “Uno dei talebani mi ha messo un piede sulla testa e mi ha schiacciato la faccia contro il cemento. Mi hanno preso a calci in testa… Pensavo che mi avrebbero ucciso”, osservando che “i talebani hanno arrestato tutti coloro che stavano filmando ed hanno sequestrato i loro telefoni”.
“Fortunatamente non ti abbiamo tagliato la testa”
Naqdi ha detto che i membri del movimento hanno cercato di sequestrare le sue macchine fotografiche, ma è riuscito, fortunatamente, a consegnarle ad un manifestante nella folla, “ma tre combattenti talebani sono riusciti ad arrestarmi e sono stato portato alla stazione di polizia, dove è iniziato il pestaggio”.
Naqdi ha indicato che quando ha chiesto il motivo per cui è stato picchiato, gli è stato detto: “Sei fortunato che non ti abbiamo decapitato”, osservando che è stato portato in una cella affollata dove ha trovato il collega giornalista Taqi Diriabi, anche lui picchiato violentemente.