Francia: Ahmet Altan riceve il “Premio Femina” e lo dedica a tutte le donne turche e curde ancora in prigione

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Ahmet Altan

Francia – Il noto romanziere e giornalista turco Ahmet Altan ha ricevuto un prestigioso premio letterario francese per il suo romanzo, scritto in prigione intitolato “Ms. Hayat”.

Altan, 71 anni,  dopo 4 anni e mezzo dietro le sbarre con l’ accusa di aver aiutato un’organizzazione “terrorista” e di aver partecipato al fallito tentativo di colpo di stato contro il Governo del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan  avvenuta a metà luglio 2016, ha ricevuto il “Premio Femina” nella categoria del romanzo straniero scritto durante la sua prigionia.

Il libro scritto in lingua originale turca,  è stato tradotto in francese ed attualmente è in nomina per altri due premi esteri.

Lo scrittore turco non si è potuto recare in Francia, a Parigi, per ritirare il Premio e per partecipare alla cerimonia di premiazione degli altri vincitori perchè le autorità turche non hanno rilasciato un visto di viaggio avendo ancora il processo in corso.

Il “Premio Femina” è un prestigioso premio letterario francese istituito nel 1904 dai giornalisti della rivista francese La Vie Heureuse e tra i vincitori più importanti nelle scorse edizioni, figurano Emmanuel Robles e la scrittrice senegalese Marie Ndiaye.

L’avvocato di Altan, Vigan Çalikuşo, per conto del suo cliente, ha rilasciato una dichiarazione alla stampa affermando “Il mio cliente dedica il premio francese che ha ricevuto di recente a donne turche e curde che sono state imprigionate in Turchia per motivi politici”. “Altan ha inviato una lettera ai responsabili del premio, ma non ha potuto viaggiare per riceverlo, e quindi ha assegnato questo compito al proprietario della casa editrice, il cui romanzo è stato tradotto in francese”. “Le autorità continuano ad impedire al mio cliente di viaggiare per continuare il suo processo fuori dal carcere, tuttavia, non credo che sarà incarcerato di nuovo al momento”.

Altan, che gode di grande prestigio nei circoli letterari in Turchia e all’estero, è stato condannato all’ergastolo nel 2018, ma la Corte Costituzionale Suprema, il più alto organo giudiziario della Turchia, ha annullato la sentenza  e dopo il processo  è stato condannato a 10 anni di carcere. Da metà aprile, dopo incessanti richieste da parte degli organismi internazionali per i diritti umani tra cui la Corte europea dei diritti dell’uomo, da Ankara è arrivata la decisione di far continuare, ad Altan, l’iter giudiziario fuori dal carcere.

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