Iran: è dramma lavoro minorile. Le autorità non danno risposte sufficienti

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Iran: il dramma del lavoro minorile
(Fonte: "Asia News)

“Asia News” racconta la piaga del lavoro minorile in Iran. Coinvolge persino bambini piccolissimi, di soli 3 anni (e a quell’età, che consapevolezza si ha dei propri diritti?).

Anche nella capitale Teheran, si vedono minori chiedere l’elemosina, pulire i vetri delle auto, vendere fiori (molti vendono narcisi), fare l’oroscopo o addirittura raccogliere o smistare rifiuti. Fortunatamente negli ultimi anni c’è chi denuncia lo sfruttamento dei più piccoli (una vera e propria forma di schiavitù) in questo particolare ambito. Uno sfruttamento con ovvie conseguenze dal punto di vista igienico, sanitario e persino mentale. Senza contare che molti minori dormono nelle fabbriche e possono subire violenze sessuali.

Ci sono ancora più casi baby – lavoratori, da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. Le ragioni di questa situazione? Ovviamente i gravi problemi economici: talvolta i loro genitori sono disoccupati o comunque guadagnano troppo poco. Ma non solo: è anche diffusa la tossicodipendenza, che costringe i minori a lavorare al posto di mamma e papà.

Fin da subito sono considerati fonte di reddito. Spesso decidono loro stessi di chiedere ad altri bambini/ragazzini di lavorare insieme, per raccimolare qualche soldo in più.

Se sono più piccoli, danno tutto il denaro ai genitori, mentre quando crescono, iniziano a tenerne un po’ per loro, per quando è necessario.

Naturalmente non manca lo sfruttamento dei minori da parte delle aziende: in campo agricolo, nella fabbricazione di mattoni e delle auto. Ong iraniane hanni stimato che fino a due anni fa c’erano “almeno 5mila bambini lavoratori per le strade della capitale, 930 a Karaj, 1.063 a Tabriz e 950 a Kerman, ma il dato reale potrebbe essere di gran lunga maggiore. Alcune stime dicono dai quattro ai sette milioni di bambini lavoratori in Iran.” Un ex deputato, Ahmad Bigdeli, spiega che il lavoro minorile è uno dei più gravi problemi sociali nel Paese.

La situazione economica è anche condizionata dall’inflazione e dalle sanzioni internazionali per la politica della Repubblica Islamica sul nucleare.

Sembra che il regime, governo e Parlamento, non siano in grado di affrontare il problema. Lo faranno o sono più interessati ad attività come l’arricchimento dell’uranio, cosa che da anni continua a preoccupare, spazientendo l’Occidente?

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