FMI: allarme cambiamenti climatici in Medio Oriente

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FMI: donna su un terreno arido
(Fonte: "Il Gazzettino")

FMI: “Asia News” rende noto che un rapporto recentemente pubblicato appunto dal Fondo monetario internazionale e presentato al World Government Summit Dubai, rileva che “le temperature in Medio Oriente e in Asia centrale sono cresciute di 1,5 gradi dal 1990 a oggi, con un dato doppio rispetto alla media globale di 0,7 gradi”. E’ una conferma dell’allarme sui cambiamenti climatici in Medio Oriente, sulla mancanza di cibo (aggravata dalla guerra in Ucraina), di risorse d’acqua e sulla salute.

Altri dati dicono che “In media ogni anno di questo secolo i disastri climatici in Medio Oriente e Asia centrale hanno causato lo sfollamento di sette milioni di persone, provocato almeno 2.600 vittime e determinato danni fisici alle strutture per quasi due miliardi di euro”. Sulla situazione è stata interpellata dal direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, la quale ha dichiarato: “Negli ultimi due decenni, la frequenza e la gravità dei disastri legati al clima (nell’area) sono aumentate più velocemente che in qualsiasi altra parte del mondo”. Poi ha aggiunto: “l’elenco dei disastri si sta rapidamente allungando. E le implicazioni economiche e finanziarie di questi impatti climatici costituiscono una grave minaccia per la crescita e la prosperità nella regione”.

Dal documento del FMI emerge anche che le piogge, nella zona considerata, non sono più così frequenti; aumenta così la siccità ma anche le inondazioni. La politica non può ignorare la situazione, che anzi è diventata “prioritaria” ha detto ancora Georgieva. E’ necessario spendere per la protezione sociale e le infrastrure (i sistemi idrici soprattutto).

I cambiamenti climatici, ha detto ancora la direttrice del FMI, “solitamente riducono la crescita economica annuale di 1o 2 punti percentuali pro capite”. Nell’affrontare il problema, si sono già attivati gli Emirati “fra i principali produttori di petrolio, che si sono impegnati a investire circa 145 miliardi di euro in energie rinnovabili per raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2050”. Inoltre l’Egitto, “sta investendo in tecniche moderne di irrigazione, nell’istruzione e nell’assistenza sanitaria”.

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