Brasile (Mato Grosso del Sul) – La polizia spara sugli Indios Guaranì per cacciarli da Guapoy

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Un nuovo episodio di violenza contro la popolazione indigena Guaranì in Brasile è avvenuto, secondo il Cimi (Consiglio Indigeno Missionario), giovedì 24 giugno scorso a seguito di un’operazione della Polizia militare nel territorio di Guapoy, nel sud dello Stato del Mato Grosso, al confine con il Paraguay. Un uomo di 42 anni, membro della comunità Kaiowà Guaranì, è morto colpito da un proiettile e ci sarebbero almeno altre 9 persone ferite. Lo scontro tra gli indigeni e la polizia brasiliana è avvenuto in una fattoria situata nel comune di Amambaì. I Guaranì avevano occupato temporaneamente “l’hacienda” per rivendicarne il possesso della terra. Circa 10.000 indigeni vivono nella riserva di Amambaì e spesso sono stati costretti dalle forze dell’ordine a ritirarsi dall’occupare alcuni terreni ma con armi caricate a salve.

Questa volta, invece, i colpi sparati dalla polizia sono stati letali per un uomo e gravi per quattro dei nove feriti. La crudezza dello scontro è stata confermata anche dall’ospedale regionale di Amambaì. Inoltre, per il Cimi, dietro l’intervento della polizia non c’è stato un mandato né un ordine del tribunale. Gli agenti, secondo diversi testimoni presenti all’incursione, erano giunti sul posto a bordo di autopattuglie e con un elicottero. Senza nemmeno chiedere agli indios di andarsene, hanno sparato colpi di pistola con proiettili veri su uomini, donne, bambini e anziani.

Il Consiglio Missionario, memore del massacro degli indigeni avvenuto nel 2016 e per paura di una recrudescenza di azioni di razzismo contro le popolazioni indigene, ha fatto appello agli organi federali e al Consiglio nazionale per i diritti umani (CNDH), affinché vengano condotte indagini e l’episodio non rimanga impunito.

Di Sabrina Donati

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