Francia: Parigi blindata, nuova manifestazione nazionale per la controversa riforma delle pensioni. Previsti 250 raduni in tutto il Paese

5 mins read
parigi - manifestazioni

Francia: Parigi blindata, nuova manifestazione nazionale per la controversa riforma delle pensioni. Previsti 250 raduni in tutto il Paese – In Francia non si affievolisce il malcontento sociale per la controversa riforma delle pensioni: il Paese si appresta a vivere una settimana di tensione con una nuova manifestazione nazionale intersindacale e scioperi settoriali per continuare a far pressione sul Parlamento.

Indetta per oggi la quattordicesima mobilitazione indetta dai sindacati, con 600 mila persone attese, a due giorni dall’esame all’Assemblea nazionale del progetto di abrogazione della riforma – già promulgata lo scorso 15 aprile – presentato dal gruppo parlamentare indipendente Liot (Libertà, Indipendenti, Oltremare e Territori). Un testo, in realtà, già svuotato della sua sostanza dalla Commissione Affari sociali dell’Assemblea nazionale, che lo ha valutato la scorsa settimana, ma il cui esame in seduta pubblica darà sicuramente luogo a nuove tensioni nell’emiciclo.

L’età pensionabile salirà a 64 anni

I media d’Oltralpe sottolineano che si tratta di “un’ultima puntata” fortemente voluta dai sindacati prima del periodo estivo, ma con poche possibilità di invertire la rotta ormai. A maggior ragione ora che ieri i due primi decreti di applicazione della riforma delle pensioni sono stati pubblicati sul ‘Journal Officiel’, tra cui quello che porta progressivamente l’età pensionabile da 62 a 64 anni, punto più controverso del testo, e il secondo sui pensionamenti anticipati per le carriere lunghe.

Trentuno testi di attuazione devono essere pubblicati entro il 1 settembre in modo che la contestata riforma delle pensioni possa entrare in vigore nei tempi previsti dal governo. La pubblicazione dei due decreti potrebbe incentivare i francesi a partecipare alla protesta odierna, con 250 raduni convocati ai quattro angoli del Paese, di cui un corteo parigino che partirà alle ore 14 dalla piazza degli Invalides.

Attese centinaia di migliaia di persone

Secondo le autorità sono attese tra 400 e 600 mila persone a livello nazionale, di cui 40 a 70 mila nella capitale. I numeri annunciati sono alti, pur rimanendo per il momento lontani da quelli della manifestazione record dello scorso 7 marzo, che aveva mobilitato 1,28 milioni di partecipanti secondo la polizia. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato su Twitter che saranno schierati 11 mila gendarmi e poliziotti, di cui 4 mila nella sola Parigi per “garantire la sicurezza delle manifestazioni e garantire il diritto di manifestare”.

Per il 6 giugno il ministero “anticipa” la presenza ai cortei di “membri della sinistra più radicale dall’estero”, indicando che “sono già stati presi 17 divieti amministrativi sul territorio” in questo contesto “per impedire a queste persone di unirsi ai cortei e, se necessario, per facilitarne l’arresto”. I droni della polizia potrebbero essere utilizzati anche per monitorare la manifestazione parigina, secondo un’ordinanza pubblicata dalla questura.

Previsti pochi disagi per i trasporti

Nonostante lo sciopero indetto dai sindacati, i trasporti non dovrebbero registrare grossi disagi. Sul versante del trasporto ferroviario, alla SNCF il traffico dovrebbe essere solo “molto lievemente” interrotto con “9 treni su 10 in circolazione nella media nazionale” e “alcuni possibili adeguamenti su alcune linee”, secondo le previsioni fornite dalle autorità ferroviarie.

Nella regione Ile-de-France, la rete di trasporto Ratp prevede un traffico “normale” su tutte le sue linee metropolitane e di superficie. Nel trasporto aereo, invece, sono prevedibili interruzioni. La Direzione generale dell’aviazione civile (Dgac) ha chiesto alle compagnie aeree di ridurre di un terzo il loro programma di voli all’aeroporto di Parigi-Orly e del 20% a Lione, Marsiglia, Nizza, Tolosa, Bordeaux e Nantes. Il primo aeroporto francese, il Paris-Charles-de-Gaulle, non è interessato.

Mélenchon: “La battaglia non cesserà mai”

Per il segretario generale della centrale sindacale CGT, Sophie Binet, la parola d’ordine è chiara. “Chiedo a tutti di scendere in piazza”, ha lanciato al ‘ Journal du dimanche’, assicurando a Bfmtv che l’applicazione della riforma delle pensioni a settembre sarebbe “irresponsabile”.

Per i leader di sinistra, è impensabile abbandonare la lotta. Per la parlamentare di Europe Ecologie Les Verts (EELV), Sandrine Rousseau, “la sconfitta non è stata registrata”. Jean-Luc Mélenchon, a capo di La France Insoumise (LFI), vuole credere che la battaglia per le pensioni “non cesserà mai “.

Agi

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog