Dood, la rivoluzione dell’agricoltura 4.0

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Luigia Aristodemo

Quando arriverà sul mercato sarà una tecnologia in grado di rivoluzionare il concetto stesso di agricoltura. Questo, almeno, è l’obbiettivo di Dood, il primo robot a guida totalmente autonoma destinato alla coltivazione dei campi agricoli.

L’idea è di tre giovani calabresi che hanno deciso di applicare le più recenti tecniche di robotica ed intelligenza artificiale ad uno dei settori più antichi che l’uomo abbia mai esplorato. Da questa idea – tanto anacronistica quanto efficace – è nata nel 2017 Earthautomations, startup tutta calabrese, che ha interamente progettato e programmato il robot Dood, presentato ufficialmente, seppur in forma prototipale, lo scorso 12 Luglio a Cosenza.
Dood è una macchina agricola estremamente versatile: con il suo attacco a tre punti, tipico dei mezzi agricoli, è in grado di dialogare con una moltitudine di attrezzi del settore. Ma la vera particolarità di Dood sta nel suo cuore informatico nascosto: il robot possiede avanzati sistemi di intelligenza artificiale che gli consentono di operare in completa autonomia senza l’ausilio di un operatore. Grazie ai suoi moduli visione la macchina è in grado, tramite sofisticati algoritmi di apprendimento neurale, di riconoscere oggetti, animali o persone che dovesse incontrare nella sua routine di lavoro riuscendo a comportarsi opportunamente a seconda della situazione. Il tutto nell’ottica dei più moderni standard di sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma non è tutto.
Gli ‘occhi’ elettronici del robot contadino sono in grado di guidarlo efficacemente tra i filari grazie ad attente procedure di guida autonoma durante le quali la macchina osserva, apprende e costruisce mappe tridimensionali dell’ambiente in cui lavora per fornire all’operatore dati utilissimi in fase di programmazione delle lavorazioni.
Insomma, si tratta di un prodotto evidentemente all’avanguardia, ma non per questo destinato ad utenti esperti. I fondatori dell’azienda promettono che sarà molto semplice interagire con Dood grazie ad un telecomando dotato di interfaccia grafica che permetterà all’utente finale di programmare ogni aspetto della routine di lavoro e lasciare che il robot si occupi di tutto il resto.
E non finisce qui, perché le tecnologie brevettate presenti su Dood potranno essere modularizzate per permetterne un utilizzo che esuli dalla sola esperienza agricola. Gli obbiettivi di Earthautomations insomma sono ambiziosi e stupisce positivamente che in una terra come la Calabria che all’agricoltura deve molto ci siano ancora dei giovani che intendono con forza restare e scommettere sulle potenzialità di una terra meravigliosa declinandole alla ricerca e all’innovazione.

di Luigia Aristodemo

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