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11 settembre 2001: la storia siamo noi

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11 settembre
Di C. P. – Erano le 8.45 dell’11 settembre 2001 quando a New York in poco più di 1 ora e 42 minuti le Torri crollarono. Un rumore assordante, che ancora oggi echeggia nelle orecchie di tutti e la notizia che arrivò in tutto il mondo quasi contemporaneamente. Oggi più che mai sappiamo che nulla sarebbe tornato come prima.
Più semplice leggere nei libri di storia gli avvenimenti e gli accadimenti che segnarono un’epoca , e lì riflettere, capire il perché tutto può mai essere avvenuto. Ma quando ti trovi testimone di un fatto che diventerà Storia, la lettura dei fatti assume un valore diverso, sicuramente più obiettivo, ma solo perché sei nella cronaca.
Capisci che a guidarti sono le emozioni di rabbia, dolore, paura e sai che se non è accaduto a te è solo perché non eri lì in quel momento e in quel luogo. Questo forte terremoto di sensazioni è una delle variabili tra il leggere un capitolo di Storia da un libro e il viverlo.
Ci si accorge che sono proprio le persone e i popoli che cambieranno inevitabilmente il corso della loro vita e quindi anche quella del mondo perché internamente qualcosa cambia in ciascuno.
Il “terrore” e il “terrorismo” ha posto la vita sociale sotto continui controlli e attenzioni. La percezione di questo drammatico evento ha segnato il nostro sentire facendoci apparire il mondo circostante un luogo ancora più insidioso.
Oggi, a 20 anni da quel tragico giorno, il mio pensiero va alle vittime e a chi ha subito il colpo diretto e si porta dietro le cicatrici sia nell’anima che nel corpo. Persone che come ogni giorno andavano al lavoro, studiavano o si trovavano lì per altri motivi.
Una riflessione voglio dedicarla a tutti noi, perché nella drammaticità degli eventi non dobbiamo mai perdere di vista che il rispetto dei diritti e delle libertà devono essere alla base di ogni società e hanno il dovere di essere perseguiti anche nelle condizioni più critiche .
Ogni giorno della nostra vita noi scriviamo la Storia, perché noi siamo la Storia.

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