Terrorismo, espulso il kosovaro Haziraj

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terrorismo - venezia

Terrorismo – Dopo la pena di 4 anni per l’appartenenza alla cellula il Tribunale si è occupato di lui per un pestaggio del 2014.

Già condannato per terrorismo, espulso dall’Italia e rimandato in Kosovo lo scorso autunno, Dake Haziraj è stato anche recentemente condannato dal tribunale di Venezia a 4 anni e 3 mesi per lesioni semplici con l’aggravante dei futili motivi e minacce. L’avvocato difensore, Patrizia Lionetti, ha fatto appello evidenziando anche l’impossibilità di Haziraj di difendersi dal momento che, dopo l’espulsione, non gli è stato permesso di rientrare per il processo. Haziraj era stato condannato a 4 anni, ritenuto di essere un membro della cellula jihadista in centro storico i cui membri erano stati intercettati nel 2017 mentre dicevano di voler far saltare in aria il ponte di Rialto. Nell’inchiesta della procura non erano stati trovati specifici piani d’attacco a obiettivi sensibili, ma una serie di altri elementi che configuravano comunque la pericolosità dei tre. Tra questi, gli inquirenti erano riusciti a rintracciare l’invio in Kosovo da parte di Babaj e Bekaj – altri due membri della cellula– di soldi a sostegno di militanti jihadisti e dei loro familiari.

Nel covo dei tre, un appartamento nel centralissimo sestiere di San Marco, erano state trovate foto in cui i tre erano ritratti al poligono di tiro, con machete e mitra in mano. Ma anche video di violenza e tortura nei confronti dei prigionieri di jihadisti in Medio Oriente. Condotte che, per i giudici di primo grado e appello, dimostravano la chiara volontà di partecipare all’associazione terroristica. Haziraj, scontata la pena, è stato espulso. E quindi è stato di nuovo condannato. L’episodio delle lesioni risale all’agosto del 2014 quando un cinquantenne fu aggredito e picchiato da Haziraj, all’epoca ventiseienne. Un pestaggio che la vittima non aveva esitato a descrivere compiuto «con precisione e tecnica, con fare esperto». La vittima quel giorno stava passando davanti al locale dove lavorava il giovane. Un negozio di Castello che vende pasta fresca.

Haziraj aveva lavorato nel negozio fino sl 2015 per poi essere licenziato, dopo aver aggredito la fidanzata del titolare perché non voleva essere ripreso con il telefonino. Degli altri condannati per terrorismo Babaj si trova ancora in carcere, mentre gli altri sono stati rimpatriati.

Nuovavenezia

 

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