Scuola: tornano prove scritte alla Maturità. Bianchi “Verso normalità”. Rabbia degli studenti

4 mins read
anno scolastico - neet - scuola - Maturità - bimbo autistico - film

Scuola – Il ministro: “Scelte che rientrano nel percorso che stiamo realizzando”. Le associazioni studentesche preparano la mobilitazione il 4 febbraio. Alla maturità 2022 tornano le prove scritte. L’esame, in presenza, sarà costituito da una prova scritta di italiano, da una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d’esame, e da un colloquio. La sessione avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30 mentre il giorno successivo si procederà con la seconda prova scritta. In merito al colloquio invece il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di Educazione civica. Analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. La commissione sarà composta da sei commissari interni e un presidente esterno.

“Le scelte di oggi – sottolinea il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno”. Secondo Bianchi nell’ordinanza si è tenuto conto “come era giusto fare, degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi”. Per questo motivo si è deciso di affidare “la seconda prova scritta alle commissioni interne, che conoscono i percorsi personali degli studenti”.

La pensano in maniera diametralmente opposta le associazioni studentesche, che preparano una mobilitazione per il 4 febbraio prossimo. “Siamo senza parole. Sostenere la maturità con un esame come in epoca pre-covid con due anni e mezzo di scuola a singhiozzo è assolutamente impensabile. Su questo siamo un blocco granitico”, dice a LaPresse Luca Ianniello, rappresentante della Rete Studenti Medi. La proposta avanzata dalle associazioni prevedeva che nella maturità non fossero previste prove scritte o al massimo solamente quella di italiano. “Non perché non vogliamo fare nulla ma c’è bisogno che i ragazzi costruiscano percorsi personali”, argomenta ancora.

Uno scontro nel quale i dirigenti scolastici si trovano a metà del guado. In attesa di commentare “in modo più approfondito” le ordinanze dopo aver letto i testi il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli fa notare come, nella ricerca di una normalizzazione rispetto alla situazione emergenziale, non si possa non tenere conto che “gli studenti che affronteranno le prove di giugno sono quelli che maggiormente hanno sofferto l’emergenza”. Negli ultimi due anni e mezzo infatti il loro percorso scolastico è stato “pesantemente inficiato” dalla pandemia, spiega. E in merito alla seconda prova, basata su una sola disciplina tra quelle di indirizzo “si perde quella interdisciplinarietà che rappresentava a nostro avviso un salto di qualità nella rilevazione delle competenze degli studenti”.

LaPresse

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog