Iran: donne escluse dallo stadio e il Paese rischia di non partecipare ai Mondiali

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Iran: donne allo stadio
(Fonte: "Rainewes")

Iran: le donne hanno ancora difficoltà a poter entrare negli stadi. Trapela che l’altro ieri, martedì 29 marzo, su oltre 12.500 biglietti venduti, ad oltre 2000 iraniane è stato vietato di entrare allo stadio per assistere alla partita giocata in casa contro al Libano (vinta proprio dall’Iran per 2-0, con due gol segnati dall’attaccante del Bayern Sardar Azmoun e dal centrocampista del Feyenoord Alireza Jahanbakhsh, allo stadio Imam Reza nella città particolarmente conservatrice di Mashhad, nella parte nord-orientale del Paese). Ora questo rischia di pregiudicare la presenza della nazionale ai Mondiali del Qatar per decisione della FIFA.

C’è un precedente: nel settembre 2019. Allora l’Iran potè giocare, a condizione che non sarebbe più successo un episodio del genere; cosa che purtroppo è appunto avvenuta. Vista la situazione, il Libano potrebbe essere ripescato. O magari, chissà: l’Italia (ma è molto difficile)! Si attende a giorni la decisione della FIFA.

L’organizzazione ha emesso un comunicato, dicendo che in Iran “Sono stati compiuti progressi storici, come esemplificato dalla pietra miliare dell’ottobre 2019, quando migliaia di donne sono state ammesse allo stadio per la prima volta in 40 anni, e più recentemente, quando alcune sono state nuovamente ammesse alla partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Teheran lo scorso gennaio. La FIFA – continua la nota – si aspetta che ciò continui, poiché non si può tornare indietro.” Già nel novembre del 2018, per la prima volta fu consentito alle donne iraniane di assistere alla finale di ritorno della Champions asiatica fra il Persepolis e la squadra giapponese Kashima Antlers a Teheran.

Contro il divieto alle donne di entrare negli stadi, si è espresso anche Alireza Jahanbakhsh, che ha dichiarato: “Sarebbe stato bello vedere le donne allo stadio perché amano vedere vincere la loro squadra. La loro presenza può aiutare la crescita culturale nel nostro Paese”. Vista la portata internazionale che (ovviamente) ha avuto la questione, le autorità della Repubblica Islamica stanno cercando di “mettere una pezza”.

Il presidente Ebrahim Raissi ha chiesto al ministro dell’Interno Ahmad Vahidi di occuparsene e il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri ha dichiarato che “se le condizioni consentivano la vendita di biglietti alle donne doveva essere trovato un posto adatto per loro”. Ma anche questo è il punto: cosa significa “un posto adatto per loro”?

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