Né vittime né dispersione di materiale radioattivo. Sabato Teheran aveva annunciato la messa in funzione di centrifughe di nuova generazione
Un non meglio definito “incidente” è avvenuto nella mattina di domenica all’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz nell’Iran centrale, senza causare vittime né dispersione di materiale radioattivo. A segnalarlo è l’agenzia Fars, che cita il portavoce dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica. Si è verificato «un incidente – ha detto il portavoce dell’organizzazione, Behrouz Kamalvandi – nella rete elettrica dell’impianto di arricchimento Chahid-Ahmadi-Rochan», il complesso nucleare di Natanz dove le autorità iraniane hanno lanciato proprio sabato delle nuove centrifughe vietate dall’accordo sul nucleare del 2015.
L’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, il braccio civile del programma nucleare iraniano, ha diffuso una dichiarazione utilizzando la formula “incidente” usata anche dalla tv di stato, senza approfondire. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica con sede a Vienna, che monitora il programma iraniano, ha detto di essere «a conoscenza dei resoconti dei media», ma ha rifiutato di commentare.
Le nuove centrifughe
Sabato 10 aprile, l’Iran ha annunciato la messa in fuzione a Natanz di 164 centrifughe modello IR-6. I funzionari hanno anche iniziato a testare la centrifuga IR-9, più evoluta, che secondo loro arricchirà l’uranio 50 volte più velocemente delle centrifughe di prima generazione iraniane, l’IR-1. Queste ultime erano quelle consentite dall’accordo nucleare raggiunto faticosamente a livello internazionale e dal quale gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump si sono ritirati nel 2018. In sintesi, l’accordo prevedeva la revoca graduale delle sanzioni economiche all’Iran in cambio della limitazione del programma nucleare e del controllo dello stesso da parte degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Accordo nucleare fermo
Come ricorda l’agenzia Ap, dal ritiro degli Usa dall’accordo sul nucleare, Teheran ha abbandonato tutti i limiti che erano stati concordati implementando i livelli di arricchimento dell’uranio per renderlo compatibile con la realizzazione di ordigni nucleari. Anche se l’Iran sostiene che il suo programma atomico è per scopi pacifici, proprio i timori che Teheran abbia la capacità di fabbricare una bomba ha indotto le potenze mondiali raggiungere l’accordo del 2015. L’intesa non ha però potuto evidenziare le sue potenzialità in seguito alla posizione critica e alla decisione di uscire da parte dell’amministrazione Trump. Ora in molti guardano alle possibili decisioni da parte del nuovo presidente usa Joe Biden.
Gli incidenti precedenti
Natanz è la stessa struttura che in passato era stata presa di mira con un attacco informatico con il virus Stuxnet. È stata in gran parte costruita sottoterra per resistere a eventuali attacchi aerei nemici. Il sito è finito al centro dell’attenzione – e del timore – dell’Occidente sin dal 2002, quando le foto satellitari mostravano i segni della costruzione dell’impianto circa 200 chilometri a sud della capitale Teheran.