Yemen, ribelli Houthi rapiscono donne e le fanno prostituire. Il caso di Entesar Al-Hammadi

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("Arab News")
L’attrice, di padre yemenita e madre etiope, e due sue amiche sono state rapite in Yemen dalla milizia Houthi, sostenuta dall’Iran, il 20 febbraio scorso
La guerra in Yemen: la guerra dimenticata. Anche in questo caso, sottolinea il quotidiano online “ExPartibus”, vengono utilizzati come armi pure i rapimenti e gli stupri di massa. Un’organizzazione non governativa umanitaria, la SAM Organization for Rights and Freedoms, ha denunciato che in Yemen le milizie Houthi (composte soprattutto da sciiti) sostenute dall’Iran, rapiscono donne e poi le costringono a prostituirsi. L’ente l’ha scoperto grazie ad alcune testimonianze anche video, dove i ribelli chiedevano di operare in questo modo a detenuti della loro fazione nelle carceri della capitale San’a, come forma di ricatto nei confronti di politici.
Non è finita qui, perché in un audio si sente un deputato di nome Abdo Bishr, legato agli Houthi, rendere noto che i loro uomini della sicurezza hanno creato reti dedite a tali traffici anche per agire contro gli oppositori. Sempre Bishr ha rivelato che ci sono pure prigioni segrete in cui vengono rinchiuse le ragazze.
Della questione ha parlato giovedì 27 maggio, il ministro dell’Informazione Muammar al-Eryani, citando in particolare il caso dell’attrice e modella Entesar Al-Hammadi, 20 anni, di cui hanno parlato anche i media italiani. È stata “arrestata” poco più di tre mesi fa, il 20 febbraio scorso, da poliziotti in borghese presso un posto di blocco, e tempo dopo è stata resa nota la sua carcerazione. Entesar è anche stata forzata a rilasciare e a firmare confessioni. Il tutto con il pretesto dell’interesse dello Yemen.
Un mese fa l’avvocato della giovane, Khaled al-Kamal, che ha ricevuto minacce per la sua attività, ha informato che è stato licenziato il procuratore generale che si occupava del caso e aveva chiesto la liberazione dell’artista. Organizzazioni umanitarie yemenite ed internazionali rendono noto che sono almeno 300 le donne nella sua situazione.
Intanto sono in corso a Riyadh una serie di colloqui tra l’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Yemen, l’inglese Martin Griffiths, il governo yemenita e quello saudita. Ma nessuna pressione è riuscita a convincere gli Houthi a consentire un cessate il fuoco. Intanto gli USA li hanno rimossi dalle organizzazioni terroristiche.
Di Alessandra Boga

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