Iran, allarme libertà religiosa: l’ultimo arrestato è un convertito al cristianesimo

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Iran: cristiani detenuti
(Fonte: "Asia News")

“Asia News” riporta un allarme sulla mancanza di libertà religiosa in Iran. La Commissione internazionale Usa sulla libertà religiosa (Uscirf) ha dichiarato che l’Iran continua ad essere una nazione “di particolare preoccupazione”.

Gli esperti dell’Uscirf hanno perciò chiesto al Dipartimento di Stato di mantenere la Repubblica islamica nella lista nera 2022. Questa situazione nel Paese si ripercuote anche sui cristiani, anche se ufficialmente è legale professare il cristianesimo.

Nell’ultimo anno sono stati per esempio condannate tre persone che si sono convertite. Ciò è proibito in Iran dall’articolo 500 del Codice penale, emanato a febbraio 2021.

Le conversioni ad altre religioni sono bollate come “attività devianti”, perchè contro “la sacra legge islamica”. In questi casi vengono comminati cinque anni di carcere.

In cella c’è anche il prigioniero di coscienza Yousef Nadarkhani, pastore evangelico, arrestato nuovamente con l’accusa di “atti contrari alla sicurezza nazionale” e di “promozione del cristianesimo sionista”. Il convertito Sam Khosravi, accusato di “propaganda contro lo Stato”, si è visto respingere l’appello. Tempo fa a lui e a sua moglie Maryam è stata sottratta la figlia.

Meno di un mese fa, il 18 aprile, un uomo registrato all’anagrafe come Rahmat Rostamipour, 49 anni, è stato arrestato da poliziotti in borghese, inviati dal ministero dell’Intelligence (Mois). Sono entrati in casa del convertito ad Anzali, una cittadina del nord, e gli hanno sequestrato copie della Bibbia; documenti incluso quello di identità ; apparecchi tecnologici anche dei suoi famigliari e libri.

Rostamipour non è stato ancora ufficialmente incriminato; ma è stato fermato con l’accusa di “propaganda contro il regime attraverso il coinvolgimento in attività di chiesa domestica”. Quando gli agenti sono entrati in casa dell’uomo, c’erano anche la moglie, poi rilasciata, e il figlio di 13 anni.

Minacciati anche i Baha’i, i sufi, i sunniti (ricordiamo che l’Iran è a maggioranza sciita) e gli atei. Il rapporto Uscirf termina esortando gli Stati Uniti a fare qualcosa contro questo grave problema.

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